RICONCILIATO COL GIOCO DEL CALCIO.
“Un calciatore produce un’emozione che è identica a quella di un artista”
E ieri i giocatori del Barcellona hanno prodotto queste emozioni.
Il Barcellona, una squadra che qualsiasi tifoso Genoano non può non avere in grande simpatia.
A maggior ragione vedendo in panchina Ronald “Rambo” Koeman e quel processo di “trasfigurazione” che permette di osservarlo con gli occhi deformati dal dolce ricordo.
Certo alla Juve mancava Ronaldo.
Ma questo non basta a giustificare quel divario tecnico, tattico e qualitativo evidenziato ieri sera.
Una partita, quella degli Azulgrana ( al di la’ dell’oscenità della maglietta indossata ieri)che è l’emblema di come si gioca al calcio.
Ma quello che, se possibile, è stato ancora più evidente è la mediocrità, l’inconsistenza di quella che, a tutti gli effetti, è considerata, solo in Italia, la squadra da battere, quella che ha vinto 9 scudetti di fila.
Milioni e milioni per giocatori come Chiesa e Bernardeschi, o per tuffatori come Cuadrado.
Per un giovane americano rubato a qualche base nato in un impietoso confronto con un altro giovanissimo, Pedri, che ha dato spettacolo.
La Juve, a livello internazionale, è l’emblema della mediocrità del nostro calcio.
E, sinceramente, fa un po’ rabbia che, in tutta questa mediocrità il nostro Genoa non sia riuscito ad elevarsi anche e solo un poco di più nonostante le occasioni avute.
Peccato.
Forza ragazzi, fino ad ora avete battuto 2 squadre calabresi.
Domenica ce ne aspetta una terza.
Speriamo di riuscire a batterla.
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