Finalmente un bel Genoa. Ma i tre punti….

“Voi guardate la storia, noi il nulla”

Anche il 117° derby è andato in archivio.

Un pareggio, per 1-1, che alla vigilia qualcuno aveva visto come possibile, ma che in realtà visto lo svolgersi dei fatti chiaramente accontenta più la Samp, apparsa inconcludente e poco reattiva, a differenza di un Grifone arrembante e carico per 75 minuti abbondanti, sfortunato e impreciso sotto porta. Audero migliore in campo per tutti la dice lunga su chi meritasse la vittoria.

E dire che nulla era cominciato per il verso giusto, con quel disastro difensivo combinato sul gol di Quagliarella (uno dei pochi doriani che non mi è mai stato antipatico. Mai una parola fuori posto nei nostri confronti, e anche ieri sera ha esultato sotto la Nord ma senza irriderci). Il solito vizio di marcare a zona sui calci di fermo ci castiga. Addirittura in tre del Doria si presentano sul pallone con i soli Lazovic e Romero a tentare di far qualcosa. Per cui innanzitutto, mancava sicuramente uno a marcare il terzo, ma perchè in area ci sono Piatek e Kouamè a guardare se arriva il pallone mentre Hiljemark è addirittura fuori dall’area? Vero che la palla di Ramirez è tagliente e veloce, ma magari (forse) un passo in avanti Radu poteva farlo. Insomma qui c’è ancora tanto da fare.

Per fortuna non ci abbattiamo ed in dieci minuti la raddrizziamo col netto rigore su Piatek siglato dal polacco.

Ecco, ieri nella Nord sento tanti mugugni: “belin, giochiamo solo coi lanci lunghi, questo sarebbe gioco”? “continuiamo ad andare indietro”, o ancora “metti Pandev per Bessa che la portiamo a casa”.

Juric ha mille e uno difetti, però ieri sera si è vista la preparazione del match in una maniera precisa.

Ripartire fino dal portiere, per far salire fino a centrocampo la Samp, ed infilarli in contropiede. Giampaolo non si aspettava un Genoa così e lo ha patito, pensava un Grifone tutto grinta e falli, ed invece ha preso scacco dal croato sul piano del gioco e dell’intensità.

E nell’ultimo quarto d’ora, tanti (per la voglia irrefrenabile di vincere il derby) volevano un elemento offensivo come Pandev per uno stanco Bessa. Ma Juric ha fatto bene a mettere un più conservativo Sandro a uomo su Saponara in fase difensiva. Il rischio di mandare tutto all’aria in pochi minuti poteva starci, il Genoa non ne aveva più (diversi giocatori avevano i crampi, Lazovic e Kouamè su tutti). Poi con un lampo di un fresco Pandev potevi anche rischiare di vincerla, ma il prezzo del rischio era troppo alto ed anche Juric si giocava la panchina. Vi immaginate 3 punte negli ultimi 15 minuti e prendere gol da una squadra sott’acqua come la Samp? Crocifissione in sala mensa per Juric avrebbe detto il buon Fantozzi.

Grandi occasioni per Piatek (ma avete visto come ha parato Audero? braccio destro che schizza sul sinistro e respinge, quando la sorte fa la padrona), Romulo (sprecone) e Kouamè (bravissimo qui invece Audero) e tanti rimpianti perchè i 3 punti erano davvero li ad un passo, ed oltrettutto meritatissimi.

Il grande rimpianto sono appunto i 3 punti. Che non arrivano da fine settembre, e la classifica comincia ad accorciarsi. Certo, vedendo il Genoa di ieri sera potremmo dormire sonni tranquilli, ma metteremo la stessa grinta e la stessa concentrazione nelle prossime partite? Come dicono tanti allenatori il derby si prepara da solo, da tanti stimoli e tanta carica, a volte ti frega e te ne da fin troppa.

La prove del nove per vedere se il Grifone stia cominciando un lento ritorno alla normalità arriverà domenica prossima a Torino coi granata. Perchè la posizione di Juric al momento è migliorata, ma un tonfo a Torino lo rimetterebbe a serio rischio esonero. 

28 anni dopo il 25 novembre non ci ha portato una vittoria, ma se invece come 28 anni prima rinascessimo?

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