Alzi la mano chi di noi si aspettasse una vittoria dall’Olimpico di Roma ieri sera. Pochi, pochissimi se lo aspettavano. Però è successo, e a conti fatti la vittoria è più che meritata e per niente casuale.
Il primo tempo, come riportato su diverse testate televisive e giornalistiche, è apparso come noioso sotto il profilo delle occasioni da gol da una parte e dall’altra. Vero. Ma la quadratura del Genoa non è stata sottolineata come si dovrebbe. Una squadra disposta perfettamente in campo, pronta a partire in contropiede, senza concedere un centimetro ad Lazio, per la verità non in serata strabiliante, ma pur sempre la terza forza del campionato.
Nella ripresa la Lazio parte a spron battuto e sembra mettere alle corde il Grifo, ma ci pensa un sontuoso Goran Pandev a concludere una bellissima azione iniziata da Hijlemark (che esordio per lo svedese, davvero positivo) e finalizzata con un pregevole tacco di Galabinov. D’accordo, va bene che De Vrij sia scivolato e abbia spalancato la porta al macedone, ma un pò di buona sorte a noi che siamo sempre in debito ce la meritiamo che dite?
Purtroppo il vantaggio dura solo 4 minuti, complice una deviazione flipperistica di Parolo. Tutto da rifare.
Ma il Grifo non si perde d’animo e continua ribattere colpo su colpo. Inzaghi pensa che aumentando il peso offensivo si vincano le gare, ma se non sei sul pezzo in partita puoi mettere anche 4 punte che nulla cambia. A tal proposito gli ingressi a metà ripresa di Nani e Felipe Anderson non porteranno nessun risultato evidente (come la partita di Immobile, da 4.5).
Qui però sale in cattedra Ballardini.
Con la Lazio che passa a quasi 3 punte sul risultato di 1-1 in casa della terza in classifica, e con ancora almeno 25 minuti da giocare, cosa avrebbe fatto un qualsiasi allenatore? Togliere una punta e mettere un centrocampista/difensore. Invece leva Rigoni per inserire Medeiros, andando a mettersi con un 3-4-2-1, un pò specchio della Lazio.
E il Genoa continua a tenere in mano il bandolo della matassa, la Lazio proprio non ne ha e non riesce a creare pericoli verso Perin.
Al 35′ della ripresa su un rinvio di Perin la difesa di casa dorme, Caceres prova una spazzata in rovesciata (e con la gamba un pò tesa) ma viene contrastato da Laxalt, che si invola verso la porta ed insacca il meritato 1-2. Sembra troppo bello per essere vero, ed infatti l’arbitro Maresca grazie al VAR annulla la rete per un tocco di mano (involontario) dell’uruguagio rossoblù.
Ma la giustizia (ogni tanto) prevale, ed un Genoa così ben messo in campo e con la cazzimma giusta non poteva uscire col bottino magro dall’Olimpico, ed al 92′ sul cross perfetto di Hijlemark ancora Laxalt firmava il gol vittoria per il tripudio rossoblù.
Menzione speciale della serata ai due goleador di serata, Pandev e Laxalt che oltre alle marcature hanno dato davvero qualcosa in più alla squadra (in special modo Pandev), ma ottime impressione hanno fatto Hijlemark e soprattutto Pedro Pereira, che nemmeno doveva giocare, ma con un infortunio dell’ultimo minuto di Rosi si è ritrovato a dover esordire subito dal primo minuto. E pure Rossettini, spesso criticato, ha messo su una prestazione quasi perfetta. Biraschi già si sapeva avere ottime qualità, ma ieri si è superato. Per finire gli ultimi arrivati Bessa e Medeiros nei pochi minuti giocati hanno comunque fatto vedere che le qualità ci sono.
Ora calma e gesso, non si è ancora fatto nulla, anche se la gioia per il risultato di ieri sera è ancora tanta. A Verona col Chievo in palio punti pesanti per tirarsi fuori dalla lotta salvezza, contro un avversario sempre ostico, ma che si può battere tranquillamente giocando come ieri. L’importante è tenere alta la concentrazione, perchè facile trovare gli stimoli con le grandi del campionato, il difficile è appunto saper essere concentrati anche con le medio-piccole per non perdere punti abbordabili.
Ballardini ha dato, per l’ennesima volta, dimostrazione che: a) non è un difensivista come i più vogliono credere; b) che la seriatà ed il lavoro fatto con criterio paga sempre; c) è genoano fino al midollo! Personalmente ho sempre preferito il Balla al Gasp, senza ovviamente nulla togliere al tecnico di Grugliasco.
Difensivista lo è. Solo che a differenza di tanti suoi colleghi capisce quando è il momento di attaccare e non solo difendere
Hiljemark, e che cavolo! 😛