Paranormal Activity

son zeneize riso ræo strenzo i denti e parlo ciæo

Archiviata la partita di Torino, con un risultato ovvio nelle nostre menti ma non proprio cosi scontato sul campo, è giunto il momento di riassettare le idee su quello che è avvenuto in settimana, perchè pensandoci a “bocce ferme” abbiamo avuto una prova di forza a livello di immagine di stampo mondiale.

La presentazione della maglia celebrativa per il compleanno del Boca ha avuto una risonanza mediatica crescente, quasi come fosse un’onda del mare, parte piano e più si avvicina alla riva più cresce fino a esplodere in un tripudio di sale e schiuma sui nostri scogli:

è iniziata nei nostri canali locali (Ovviamente non le tv cittadine, guai a dare risalto se non proprio costrette a un simile evento) e poi è avvenuta la presentazione vera e propria con l’evento ufficiale.

I social in generale hanno cominciato a far diventare virale questa notizia: “il Genoa e Genova che si sentono talmente legati al Boca da dimostrarlo a livello mondiale”, con gli influencer pronti a parlarne fino all’arrivo alle testate giornalistiche nostrane e non come Sky, Rai1, Marca, e la conseguente trasmissione della partita con la Juve su una rete internazionale.

è l’ennesimo colpo da maestro del reparto Marketing.

Ma al di là della bravura in ambito nazionale ed oltre, vorrei sottolineare una cosa, che secondo me è fondamentale: il costante rafforzamento del legame tra i Genoani e Genova, e penso che simile legame ci sia in pochissime realtà oltre alla nostra, basti pensare all’orgoglio provato per quella “mappa” dei Caruggi disegnata sotto i colori della prima maglia nella stagione “21/22”, o alla maglia grigia che, con lo stemma di Genova sul cuore voleva raffigurare la Lanterna:

Tra le grandi città non saprei se c’è una tifoseria cosi attaccata alla città, oltre che alla squadra, come la nostra. Forse la tifoseria Milanista con l’uso un pò più marcato del dialetto, e i rossoblù del Cagliari che in diverse occasioni hanno girato in città e usato le spiagge al posto dei campi di allenamento. Naturalmente tutte le squadre hanno qualche cosa da mettere in mostra, basti pensare a Firenze o Venezia, ma il tifo è fermo all’amore per la squadra.

Cosa succederebbe qui se ci toccassero De Andrè, la Lanterna, il Tempio, il Pesto, “ma se ghe penso”?

Infatti, il Genoa ha celebrato anche il centenario di quell’inno di Genova, tanto caro a chi cerca ancora di portare avanti il genovese a distanza di secoli, attraverso artisti a noi tanto cari. Chi, in Italia, canta una canzone come “I Trilli”?

Oddio, una tifoseria oltre alla nostra in effetti canta qualcosa, mi sembra di un cantante calabrese che nulla ha a che fare con Genova, oppure paragona Faber con Bobby Solo…ma si fa quel che si può.

Genoa è Genova.

PS: i miei sinceri complimenti alla sezione Marketing del Genoa, che con la mossa dei video per gli argentini ha fatto commuovere chi ha i parenti dall’altra parte del mondo, come me, facendoci sentire per un momento più vicini legati da un’amore comune.

#Mark

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