Il Genoa ed i Genoani, dopo il Consiglio di Amministrazione, sono curiosi di sapere come si evolverà l’assetto societario, alla ricerca di un futuro nuovo proprietario,
Ed allora stavolta la ricerca di basa sui figuri che hanno avuto tra le mani il compito di portare avanti la storia del Genoa e della sua gente.
Iniziamo da Garrone, si, il fondatore della ERG.
Si sa che la storia del Genoa è spesso basata sul principio delle sliding doors, ovvero di quel fenomeno che, cambiando un particolare evento, fa cambiare radicalmente la storia di un elemento o persona, e questo è proprio il nostro caso e quello di Edoardo Garrone, fondatore della ERG nel 1938 e che nel 1963 venne eletto Presidente del Genoa: destino volle che la notizia alla stampa non venne divulgata in quanto Garrone era a pesca in Norvegia, dove per un malore improvviso venne a mancare. Un mese dopo la presidenza venne affidata a Giacomo Berrino.
Edoardo Pasteur fece parte dei pionieri del calcio in Italia, e ricoprì la carica di presidente del Genoa in diverse occasioni e in diverse epoche: Giocatore, dirigente, arbitro, canottiere, giornalista sportivo, presidente, pioniere. Tutte abilità che si possono riconoscere in Pasteur, insieme a un impegno concreto nel costruire il campo del Genoa, successivamente intitolato a Luigi Ferraris.
Fu presidente dal 1904 al 1909, vice presidente nel 1902-03 e dal 1910 al 1914, commissario unico(figura creata per rimettere insieme i cocci nel dopoguerra)nel 1946.
“Nube che corre”. Basta questa frase per far rabbrividire i tifosi rossoblù, mai cosi vicini a veder scomparire il vecchio Balordo dal calcio. Eppure, dopo aver acquistato il 60% delle azioni da Scerni per 18 miliardi nel 2000, le campagne acquisti furono molto danarose, ma i risultati per il presidente Dalla Costa risultarono scarsi. Ricordiamo che nei primi due anni di presidenza, decise di inserire nelle maglie il suo soprannome “Nube che corre” perché non aveva trovato alcuno sponsor. In grave crisi di liquidità, nella stagione 2002-2003 il Genoa rischiò di non iscriversi al torneo, riuscendoci grazie a un prestito di tre miliardi di lire ottenuti dalla Banca Antonveneta (che pretese come garanzia il pacchetto azionario del Genoa) e alla sponsorizzazione di Costa Crociere.
Poi arrivò il tribunale fallimentare di Treviso, e con esso, Preziosi e i soldi necessari a salvare il Genoa e la sua storia e la fine della carriera imprenditoriale di Dalla Costa.
Speriamo di sapere a breve che potrà risollevare le sorti del Grifone, con la fiducia che non sia un faccendiere.
Alla prossima ricerca!
#Mark
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