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#LazioGenoa

Trasferta nella città eterna per un grifone incerottato, anche stavolta il Genoa si presenta con diversi assenti e con i presenti che devono stringere i denti perchè sotto pressione e magari non al top della forma.

Ma del grifo purtroppo conosciamo bene le sfortune, ora analizziamo i Biancocelesti romani:

Baroni ha imposto una nuova identità alla Lazio, schierandoli con un 4-2-3-1 con Zaccagni, Dia e Isaksen dietro l’unica punta Castellanos, mentre in mediana troviamo Guendouzi e un ritrovato Rovella. A difendere Provedel gli esperti Patric e Marusic sul centro-destra e Gila e Tavares sul lato opposto.

Il mercato della Lazio è servito soprattutto a mettere dei giocatori funzionali al gioco di Baroni, piuttosto che qualche star in un unico ruolo, hanno completato la rosa applicando dei correttivi.

Il gioco di Baroni si basa su aperture laterali e conseguenti inserimenti dei mediani, e contropiede sfruttando la velocità delle ali, ribaltando velocemente il fronte di gioco. è invece più in difficoltà con una squadra chiusa e sulla difensiva, non potendo usare spazi e aperture.

Precedenti:

La prima partita in territorio laziale risale al 22 Luglio del 1923 e da allora possiamo annoverare sessantanove incontri, così conteggiati: cinquantasei partite Serie A, otto in Serie B e quattro in Coppa Italia. I biancocelesti primeggiano a tutti i livelli: nella massima categoria, con ventotto vittorie (di cui sette, ottenute tra il 1948 e il 1956, consecutive), sedici pareggi e dodici sconfitte, a livello di Serie B, con quattro vittorie e quattro pareggi, e in Coppa Italia, con quattro vittorie e un pareggio.

Quella dell’Olimpico di Roma sarà una partita molto complicata, e per come è la situazione in casa Rossoblù un pareggio stavolta sarebbe assai gradito, poi se dovesse avvenire un miracolo sportivo sarebbe una sorta di regalo che farebbe rilassare almeno per qualche ora i nervi dei tifosi, speranzosi che questa nuvola di sfortuna che la squadra ha sulla sua testa si allontani da Pegli.

Buona partita a tutti.

#Mark

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