Creature mitologiche da Social Media
A metá tra un Direttore Sportivo e un Commercialista. Questa é la veste di molti sui social che sentenziano su situazioni che neppur lontanamente sono un grado di valutare.
Nella tifoseria genoana vi é questa creatura mitologica, un po’ DS e un po’ Fiscalista.
Si tratta del Direlista (tipo Minotauro per capirci).
Che a lamentarsi per un calciomercato di certo non inebriante avrebbero tutte le ragioni del mondo. Come ad essere abbattuti per un ridimensionamento delle ambizioni sportive.
Ma da li in avanti scatta per alcuni il Direlista.
Questa creatua sa giá tutto, tuttavia legge online pagine o siti come Futbolmarket e invece di proporre costruttive discussioni o punti di vista, smentisce tutto con due righe sarcastiche
Qui da noi si sguazza nel calcio da parecchio ma non da tifosi, da informati del settore. Ma loro sanno di piú. Perché qui si potrá anche sbagliare, é un diritto di tutti.. ma di certo se scriviamo qualcosa lo facciamo con cognizione di causa.
Qundi, lo scrivente, premettendo di essere abbacchiato dal ridimensionamento delle ambizioni genoane, non puó non esaminare qualcosa di davvero importante. E non parlo di bilancio, lo ho giá fatto. Come non sono interessato a scrivere che saró eternamente grato ai 777.
Parlo di valore della rosa. Di calcio.
Dati alla mano (che non sto inventando mentre scrivo) secondo un attendibile portale, il valore attuale della rosa Genoa é di circa 136mln (dove Frendrup é valutato solo 15mln tra l’altro) e si colloca quale 11ma realtá a livello di spessore in serie A. E non é poco. Questo non puó non contare nulla anche se é ovvio che prima del calciomercato valesse di piú. Di certo non quanto la rosa della Lazio al nono posto in questa speciale classifica di valori (224mln)
Nel 2021, Preziosi lasció una rosa da rottamare che non arrivava neanche a 100mln. Per l’esattezza 96.
Direi che qualcosa di buono é stato fatto. Per non parlare del lavorone di sbarazzarsi di una serie innumerevole di giocatori totalmente inutili.
Questo significa anche allegerire il monte ingaggi evitando sprechi di denari.
Altro indicatore, tornando ai valori della rosa é che dietro al Genoa vi sono Udinese, Como, Parma, Lecce, Monza, Hellas, Cagliari, Empoli e Venezia. Certo, il pallone é rotondissimo e in stagione eventi sfortunati de infortuni cambiano gli scenari ma a colpo d’occhio si vede che queste 9 squadre non sono di certo superiori al Genoa. Magari un paio di loro potrebbero battersela alla pari col Grifone.
Oggi questa squadra é sostenuta da quasi 30mila abbonati che rappresentano un seguito importante per un club di Serie A.
Che oggi é di gran lunga migliore di quel che avevano acquistato i 777 da Preziosi.
Tutti concordi su quel brivido freddo che condividiamo, il terrore di perdere Vasquez o Frendrup a gennaio prossimo, certo. Ma questo Genoa VALE.
Ma non mi fermo mica qui. Il monte ingaggi é diminuto enormemente rispetto all’esercizio precedente. Questo non vale nulla? Certo che si, specialmente se si ricorda che l’anno scorso la perdita fu dimezzata da 60 a 30 milioni e il fatturato era schizzato ai 100 per la prima volta.
Il calciomercato appena concluso ha deluso, certo. Ma il risultato sia per valori economici che calcistici ha dato un ottimo risultato. Non reinvestire i guadagni da cessione giocatori e realizzare plusvalenze dará una spinta indiscutibile ai conti e all’appeal del Genoa che diventa un club interessante per chi vorrá acquistarlo dai 777. Sempre che con un colpo di coda non si rialzino e tornino lancia in resta a percorrere quella strada che tanto ci piaceva.
Poi chiaro, tutto questo mio scritto puó essere sbriciolato dal “Direlista” di turno e ridicolizzato con un paio di commenti geniali tipo “se si rompe pinco pallino andiamo in B” o anche “si ma se a gennaio non riscattano Albert andremo in fallimento”.
Tanto per dire.
Leave a Reply