di #Gringo
Ieri è stata la ricorrenza di quella che è stata, per certo, la partita più importante del Genoa nel dopoguerra, il punto più alto. Era il 18 marzo del 1992 quando il Grifone ha espugnato l’Anfield Road, con una doppietta di Pato Aguilera e con le parate di Simone Braglia, l’eroe di Liverpool.
Intendiamoci, il passaggio del turno non è mai stato in discussione, e non era certo il Liverpool di oggi, ma comunque siamo la prima squadra italiana ad aver battuto gli inglesi a casa loro.
Tutta Genova, la Genova rossoblú, quella sera era a Liverpool, tutti tranne me. Era tutto perfetto, stavamo facendo un campionato eccellente, ed un cammino piuttosto netto in coppa, avendo sconfitto il Real Oviedo, con un duplice scontro al cardiopalmo, di cui prima o poi vi racconterò, e le due squadre di Bucarest, Steaua e Dinamo, ed io ero pronto, con mio papà, ad andare a vedere il Genoa in Inghilterra,una trasferta in Europa, un sogno che si stava avverando.
Ma ovviamente non è andata così. Il mio sogno si è infranto su un compito in classe andato male. Per un 3 di matematica, mio padre ha deciso di non portarmi a Liverpool. Ed è diventato il più grande rimpianto calcistico di entrambi. Non ero un fenomeno a scuola, ma nemmeno scarsissimo, mai prima e mai più dopo ho preso un voto così basso. Ricordo ancora il commento della prof quando mi ha consegnato il compito, che ha giustificato il votaccio dicendomi che, ovviamente, era tutto sbagliato, ma che almeno il nome lo avevo scritto giusto, altrimenti sarebbe stato 2. Simpatica vero??? Il Genoa non andava in Europa ogni anno, anzi, non ci era andato mai, e, come avrebbe detto Grignani, io e mio padre ci siamo fatti scivolare “la Storia fra le dita”!!! E tutto per un 3 di matematica…
Un’altra volta, lo sapete tutti, anche i più giovani, siamo arrivati quinti, per un soffio non ci siamo qualificati per la Champions, ed abbiamo giocato la prima Europa League, nata dalle ceneri di quella che era la coppa UEFA. Era il Genoa di Gasperini, Milito e Thiago Motta. Ma quella E.L. l’abbiamo conquistata grazie ai nostri campioni, ma siamo stati costretti a giocarla senza di loro, con un Crespo avanti con gli anni, Floccari ed Esposito. Abbiamo anche trovato un girone davvero poco fortunato, con un Lille fortissimo, ed il Valencia di Villa, “el niño maravilla”, e siamo stati eliminati, mentre Milito e Motta stavano regalando il celeberrimo triplete all’Inter di Mourinho, Zanetti e Cambiasso.
Il filmato che voglio proporvi oggi è più recente, risale all’europa mancata per la nota vicenda della licenza uefa. È in quel frangente che è iniziata la vera contestazione verso il presidente Preziosi. In verità, la tifoseria organizzata era già da tempo che contestava la gestione del Joker, ma c’era una spaccatura in gradinata. In molti, fra cui io, pensavamo ancora che una permanenza relativamente tranquilla nella massima serie, tutto sommato, non era da buttare via.
Qualificarsi per la coppa e non andarci per un vizio di forma, però, è stato davvero troppo, la classica goccia che fa traboccare il vaso. Si può accettare di non avere i mezzi per giocare un campionato degno, ma per me è inaccettabile giocare un campionato dove non è proprio possibile vincere, perché non abbiamo la licenza!!!
Oltretutto, come buon peso, non solo non abbiamo potuto partecipare noi, al posto nostro c’è andata, destino infame, proprio la Sampdoria!!! Perfino in spiaggia, una tranquilla domenica pomeriggio, è scoppiato un putiferio, perché i doriani non hanno, certo, perso l’occasione per prenderci in giro, e qualche buontempone si è pure preso la briga di noleggiare un aeroplano ed attaccarci uno striscione con su scritto “SENZA LICENZA PORTA PAZIENZA, GRAZIE ENRICO”. Per poco non siamo venuti alle mani in… costume da bagno, fra chi applaudiva il velivolo e chi, ovviamente, insultava!!!
Per la verità, la sonora sconfitta dei nostri dirimpettai al preliminare di E.L. ha dato ancora adito a qualcuno di dire “visto? Meglio non andarci in Europa per fare ste figure!!!”, ma io penso che se vincere lo scudetto è davvero solo un sogno, e qualificarsi in coppa è sconveniente… Allora cosa giochiamo a fare??? Facciamo gli sparring partner dei potenti??? Se i sogni non hanno nemmeno una piccola possibilità di avverarsi, allora diventa inutile sognare, e si perde l’entusiasmo, la passione, il calore, tutto!!! Ed era esattamente quello che stava accadendo prima che arrivassero gli americani alla guida del Genoa. Perché quella coppa perduta, è anche figlia del nostro amore, delle nostre trasferte, del nostro tempo che dedichiamo al NOSTRO Genoa, e noi vogliamo un Genoa forte, che ci porti con lui in giro per l’Europa, a regalare sogni ai ragazzini!!!
Proprio oggi, che è la festa del papà, mi voglio permettere di darvi un consiglio. Se dovessimo andarci di nuovo, fidatevi di me, portate i vostri figli a vedere il Genoa, non lasciate che un 3 di matematica infranga i sogni dei vostri ragazzi!!! Potreste pentirvene per tutta la vita!!!
#GRINGO per ⚽️🛒
Leave a Reply