Il Tifoso genoano medio è frustrato perché tifa una squadra mediamente perdente (parlo per il periodo 1970-2021) che vive di storie di cento e più anni fa (si, perché la storia del calcio in Italia l’abbiamo fatta noi).
E soffre perché non riesce a godersi un giocatore buono per più di anno (ripeto, dagli anni 70 ad oggi che io ne abbia memoria).
Quindi è giustificatamente poco obiettivo e triste. Se vogliamo anche un po’ frustrato. Sfinito.
Come me.
L’immagine standard dell’essere genoano di me stesso è di me che piango dalla gioia al fischio di inizio di Genoa Venezia nella nord con la carta blu da “uovo di Pasqua” e che pochi giorni dopo mi copro naso e bocca per i fumogeni lanciati dalle forze dell’ordine in via Balbi contro i manifestanti, disperato e in lacrime (di nuovo!) per una retrocessione in C a tavolino.
Per fortuna sono orgoglioso di essere genoano a ne vado fiero, a testa alta, perché al cuor non si comanda e io amo il Genoa.
incondizionatamente.
Penn
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