A TESTA ALTA
Erano due mesi che il Milan non vinceva tra le mura amiche di San Siro.
E, come da tradizione, arriva in soccorso il solito Genoa caritatevole e misericordioso.
Ma, almeno stavolta, senza indossare i panni della vittima sacrificale.
Caso mai quelli di Babbo Natale visto che il gol vittoria è un gentile omaggio di un nostro giocatore.
Il Milan, che ha costruito il suo ottimo campionato su triangolazioni veloci palla al piede, non riesce ad esprimersi come a suo solito ma si affida ai lanci lunghi.
Segno inequivocabile di come Ballardini avesse preparato benissimo questa partita.
Il primo gol è casuale frutto di una respinta della barriera e di una giocata di assoluto livello di Rebic.
Ma il Genoa non si scompone, non si disunisce, continua a giocare e a ripartire.
E trova il pareggio con Destro che anticipa il difensore e insacca di testa su calcio d’angolo conquistato dopo una bella giocata di Scamacca croce e delizia di questa domenica.
A inizio del secondo tempo il Milan ha un’ occasione colossale ma stavolta Rebic non pesca il jolly ma un calcio da tre punti se invece che pallone fosse stato rugby.
Il Genoa, fa densità, riparte ma continua la maledizione dell’ultimo passaggio.
E così ci si mette la sfortuna o l’ inspiegabilita’ del gesto di Scamacca che invece di respingere si abbassa e si gira colpendo il pallone di spalle infilando Perin.
Ballardini che, a detta dei cronisti sul campo, voleva sostituirlo non lo toglie.
Perché i valori umani e morali contano, a maggior ragione in quel preciso istante.
E quei valori Ballardini li conosce bene.
Da quel momento in poi, però, il ragazzo, visibilmente scosso, non ne azzecca più una.
E allora Ballardini si vede costretto a dargli il cambio con Shomurodov che non ne azzecchera’ una lo stesso.
Rimane ancora il doppio salvataggio sulla linea di due difensori del Milan qualcosa che difficilmente si vede sui campi di calcio.
Il Genoa esce sconfitto ma a testa alta.
Otto punti in dieci partite sono però un magro bottino.
Ma la partita contro il Milan non ci lascia solo la delusione per una sconfitta immeritata.
Ma anche la piacevole sensazione che, giocando sempre come oggi, difendendo e ripartendo da squadra, senza perdere gli equilibri, senza palloni buttati alla sperandio torneremo presto a fare i punti necessari alla salvezza matematica
Forza Genoa.
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