UN’ IDEA DI GIOCO
Alla fine, nel solito mucchio di giocatori che ogni anno compongono la rosa del Genoa, il 352 e’ l’unico modulo che garantisce il maggior equilibrio possibile sul campo.
Guardando le statistiche della partita di ieri il Genoa ha avuto il 58% di possesso palla.
Ma è un dato ingannevole perché è un possesso sterile, fatto di passaggi in orizzontale o all’indietro e, il più delle volte, nella nostra metà campo.
Manca un’ idea di gioco vera, che esca dai soliti canoni prefissati o pre imposti.
Perché guardate che l’idea di gioco di Motta non è così lontana da quella di Fonseca.
Quella di Juric non è così lontana da quella di Gasperini.
Quella di Maran non lo è da quella di De Zarbi.
E quella di Ballardini non è questo 352.
Non lo è per sua stessa ammissione quando affermò che a lui piacerebbe giocare con tre attaccanti.
Idee di gioco che, però, nel Genoa di Preziosi, nelle sue dinamiche di mercato, non possono essere attuate.
Il problema è che manca un progetto sportivo che non finisca sempre in niente.
Manca un obiettivo che non sia il 14esimo posto o “su” di li.
Ballardini è intelligente lo ha capito e ogni sua mossa, compresa quella di schierare Biraschi e Pandev dall’inizio, a conti fatti, lascia sempre il dolce retrogusto della logica e del buon senso.
Ballardini lo ha capito e si adatta.
E anche se adattarsi ad una società malata di menefreghismo e disinteresse per il miglioramento del risultato sportivo, non è un buon segnale, è anche l’unico che ci permette di racimolare i punti salvezza.
Aspettative e ambizioni diverse non sono contemplate.
Ormai da troppo tempo.
Forza Zio ancora 11 passi al traguardo.
E poi?
Poi non cambierà nulla, sarà tutto come sempre.
Almeno per noi.
Forza Genoa.
Glt
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