Conferenza stampa presentazione Aurelio Andreazzoli

Inizia a parlare l’amministratore delegato Zarbano che si dice contento di poter partire insieme al mister per la nuova avventura sportiva. Motivazioni alte da parte di entrambi, la società deve ripartire dopo tanti errori fatti ma si riparte in Serie A e questo è importante.

Andreazzoli: “Buongiorno a tutti, sono molto contento di essere qui, ringrazio presidente e amministratore delegato per essere qui e per il corteggiamento avuto. Sono felicissimo di allenare una squadra dalla storia del Genoa e soprattutto perchè ho la possibilità di poter avere la sensazione di essere un GENOANO”.

“L’ultima con l’Empoli è stata dura, una sofferenza la retrocessione. Poi è arrivato l’interesse del Genoa che è stato un grande onore che mi ha fatto tornare indietro nel tempo, quasi mezzo secolo fa avevo addosso questi colori, ho dormito per un anno in Villa Rostan, mi ricordo bene le sensazioni del Ferraris. Ho ricevuto telefonate dai compagni di allora, sono soddisfatto del fatto chela società mi dia la possibilità di avere sensazioni da 17enne”.

“Io ho l’abitudine a non guardare indietro, guardo avanti. Abbiamo le idee chiare, so dove voglio arrivare. La società ci ha dato ampio mandato di poter lavorare come vogliamo. E altissime motivazioni. Nel cercare di perseguire gli obiettivi che ho io e ha la società.”

“L’interesse del presidente è partito da lontano. Genoa è una società e un ambiente dove non ci vuole molto per essere convinti. Ho molto entusiasmo, da subito mi è piaciuta la cosa. E vorrei partecipare a quelle emozioni che intravedo da fuori, in questi giorni sono un pò andato a fondo di quello che ricordavo di 50 anni fa, ho rivisto tante cose su youtube, ho visto il film Gradinata Nord che ho trasmesso ai miei collaboratori da vedere perchè lo facciamo proprio e capiscano subito la sofferenza il sacrificio la partecipazione e l’appartenenza. Io vorrei tornare a dare soddisfazioni ad un ambiente che vedo carico e voglioso”.

“Il compito di un allenatore è far fare alla squadra il massimo che si ha come disponibilità, poi le strade possono essere molte ma l’obiettivo è quello. La squadra non può andare in campo inconsapevole. Dare un’idea di gioco non ci vuole molto tempo, sono i dettagli da affinare dove serve più tempo. Non allenerò un sistema soltanto, ma dei principi di gioco vari che ti possano dare una mano”.

“Il progetto Genoa è fare bene nel tempo. Non è una progettualità a breve scadenza”.

“Io mi auguro che i paletti alle cessioni non li debba mettere io, credo che nell’interesse del presidente si voglia costruire una squadra forte”.

“Sul calcio femminile sono più che soddisfato dei risultati che stanno ottenendo, ora credo sia giunto il momento di arrivare in fondo, perchè stanno creando entusiasmo e stanno facendo molto”.

“Io sono abituato a parlare prima di tutto di serietà, poi si parla di moduli e tutto il resto, non solo dei calciatori ma di tutto l’ambiente. Se l’ambiente è positivo e tira tutto dalla stessa parte si avrà un vantaggio anche dentro il campo, riempiremo di nuovo lo stadio e ci divertiremo. Chi sta con noi sarà il benvenuto, chi non sta con noi non può partecipare al nostro progetto ed entusiasmo”.

“Giornalmente daremo la possibilità di verificare quello che faremo a Pegli, io ho l’abitudine di lasciare cancelli aperti, tranne il giorno prima della partita ovviamente, vedremo così se le nostre buone intenzioni si trasformeranno in fatti concreti”.

“Già la squadra dello scorso anno mi piaceva. La società si sta dimostrando molto recettiva e disponibile nel migliorare la rosa, tutto è migliorabile. Qualcosa che mi piace è stato già fatto. C’è ancora tempo ma per me il periodo di preparazione è un periodo importantissimo, durante il quale nascono tante cose, la mentalità, si sta molto coi ragazzi. La cosa più difficile per un mister è entrare dentro la testa dei calciatori e di tutti quelli che orbitano nell’ambiente Genoa”.

Zarbano:” Per l’inizio del campionato vorremmo consegnare l’ossatura della squadra completa”.

Andreazzoli: “Oggi vado in visita a Pegli a vedere lo stato dei nuovi lavori, però già questo mi piace di per sè, si sta facendo un lavoro importante”.

“Non ci può essere un lavoro dove non c’è felicità e partecipazione, stessa cosa vale per i calciatori, devono fare il loro lavoro bene altrimenti tutto va nel verso sbagliato. Una partita non è un’operazione a cuore aperto, ma vado a divertirmi e devo farlo bene, e se lo fai bene trasmetti emozioni a 30-40 mila persone. A Empoli siamo riusciti a dimostrare in campo questa predisposizione al piacere di giocare a pallone. E dare la possibilità a tutti coloro che spendono soldi, tempo e passione di restituire un qualcosa che sia un obbligo di fare bene, poi si gioca sul risultato sia chiaro.”

“Per Hiljemark ho buone notizie sul suo recupero. Su Sturaro siamo un pò più indietro e i tempi sono definiti, sta andando tutto bene.”

“Buona esperienza nel 2013 con la Roma finita male con la Coppa Italia, poi per fortuna mia è arrivata la chiamata di Empoli che mi ha dato fortissime sensazioni positive, con un gruppo di ragazzi splendidi”.

“Noi speriamo di trovare calciatori che siano bravi, poi la caratterstica tecnica incide ma fino a un certo punto, dobbiamo adattarci noi al calciatore. Vediamo se riusciamo a perseguire i nostri obiettivi, ci sono delle trattative in corso, per inizio ritiro vorremmo avere almeno davanti di avere il punto di riferimento”.

“Non ho ancora parlato con nessuno dei calciatori”.

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