Un tempo si guardava al Brasile come fucina di talenti indiscutibili dal costo relativamente basso da portare in Europa. Poi sono intervenute le leggi stringenti sui giocatori extracomunitari da poter tesserare. Ed allora sono partite le “europeizzazioni” di calciatori sudamericani trovando nonni e bisnonni, a volte improbabili, europei in modo da aggirare la norma sugli extracomunitari.
Ma nel frattempo i costi dei calciatori brasiliani sono cominciati a lievitare, non diventando più così a buon mercato.
Che fare allora? Da qualche anno molti club italiani hanno deciso di investire su una nazione europea e comunitaria, dove si trovano giocatori buoni dal costo relativamente basso: la Polonia.
Solo quest’anno in Serie A se ne contano ben 15.
ATALANTA: Reca
BOLOGNA: Skorupski
CHIEVO: Stepinski, Jaroszyinski
EMPOLI: Dragowski, Marcjanik.
FROSINONE: Salamon.
GENOA: Jagiello (per il prossimo anno).
JUVENTUS: Szczesny.
MILAN: Piatek.
NAPOLI: Milik, Zielinski.
SAMPDORIA: Bereszinski, Linetty, Kownacki (ceduto in prestito da poco)
SPAL: Thiago Cionek.
UDINESE: Teodorczyk
E ad ogni sessione di mercato si sentono sempre nuovi nomi provenire dalla terra di Varsavia.
Una curiosità: Paulo Dybala è argentino, ma di origine polacca, il nonno Boleslaw Dybala era scappato da Varsavia a causa della guerra e si era rifugiato appunto in Argentina.
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