Juventus-Genoa, posticipo della seconda giornata di ritorno, si è concluso con il punteggio di 1-0 per la squadra di casa.
Diciamolo subito, il risultato è giusto, per carità.
La Juventus non sembrava in una serata micidiale (Allegri post-partita ribadirà di aver fatto pesanti carichi di lavoro durante la sosta) ma il Grifone ha davvero fatto troppo poco per impensierire la retroguardia bianconera. In 94 minuti di partita solo 2 tiri scagliati verso Szczesny, entrambi finiti in curva.
Ballardini vara la squadra che più gli ha dato soddisfazioni nell’ultimo periodo, con Taarabt e Pandev davanti. Uniche differenze Rossettini al posto dello squalificato Zukanovic ed Omeonga a sorpresa al posto di Veloso.
La strategia di Ballardini era quella di tenere duro il più possibile per giocarsi tutto nella seconda metà del secondo tempo, con la squadra chiusa nella propria metà campo, pronta a ripartire (non bene, ahimè) in contropiede.
Ma al quarto d’ora la Juve passava.
Rosi subisce fallo (ponte) a centrocampo, rimanendo a terra dolorante, la Juve prosegue l’azione con la fascia destra del Genoa sguarnita. Bertolacci va a gamba molla in contrasto su Douglas Costa (che era anche per terra), Rossettini non segue il movimento del brasiliano, tenuto in gioco da Laxalt, ed è 1-0 per i padroni di casa.
Ci si aspetta la reazione del Genoa, ma non arriva. Taarabt e Rigoni sono inesistenti, Laxalt sbaglia tutto quello che si può sbagliare e Pandev predica nel deserto pigliando un sacco di botte ma non concludendo nulla. Nel grigiore emerge Omeonga, che dovrebbe giocare sempre da titolare vista la voglia, la grinta e pure la tecnica che possiede.
Che possa essere lui il nuovo acquisto di gennaio?
Nella ripresa subito dentro Galabinov per Rigoni e Genoa a 2 punte e mezzo ma il canovaccio della sfida non cambia granchè. Szczesny continua nella sua serata da spettatore non pagante. Entrano anche Lazovic e Lapadula (ancora una volta in panchina e preferito a Galabinov nei subentri, a mio parere verrà ceduto entro fine gennaio) per Pandev e Taarabt, la Juve comincia ad essere stanca, il Genoa alza il baricentro e si sposta di più nella metà campo bianconera, ma di tiri non se ne vedono se non uno sbilenco di Rosi.
Si chiude con il minimo scarto una partita che poteva essere dal risultato sulla carta ben più marcato, ma con la consapevolezza di avere sicuramente trovato una buona quadra difensiva, ma anche che difficilmente riusciamo a fare un gol, se poi i centravanti di ruolo li lasciamo in panchina diventa tutto molto più difficile.
Ma veniamo al vero protagonista dell’incontro, il Sig. Di Bello.
La sua direzione non ha intaccato il risultato dal punto di vista di errori marchiani pro Juve, ma la gestione della partita, atta a bloccare sul nascere ogni minima iniziativa rossoblù, e la gestione dei cartellini gialli sono stati da libro degli orrori.
La Juventus ha potuto fare quello che voleva per tutta la partita, rimediando dei semplici richiami, al Genoa ammonizioni al primo fallo per di più nemmeno così evidenti. Gli episodi negativi sono tanti e destano molti dubbi.
Inizio primo tempo Spolli ferma Higuain al limite dell’area, fallo e giallo. Dopo pochi minuti Benatia falcia da dietro Pandev, fallo ma niente giallo.
Pandev ammonito per un fallo di gioco pericoloso. Fosse stato cattivo ci stava, ma era una semplice gamba tesa non per fare male.
Ammonizione a Perin grottesca, su una rimessa dal fondo battuta con palla in movimento. Unica possibilità che lo abbia mandato a quel paese, ma allora il cartellino doveva essere rosso, per cui probabile che l’arbitro abbia optato per un giallo..per palla in movimento!
Pochi secondi dopo Perin passa la palla ad Izzo (partitone di Armando) che viene travolto di proposito da Higuain per non farlo ripartire. Fallo ma niente giallo che era invece sacrosanto.
Per finire giallo a Galabinov per una carezza a Chiellini (che guarda tra le mani che si è messo in faccia se l’arbitro ha dato o meno il fallo, altro personaggio vergognoso), quando poco prima lo stesso difensore livornese aveva sbracciato sul bulgaro senza che Di Bello intervenisse nemmeno.
Non serve dare rigori inventati o fuorigioco che non ci sono, soprattutto ora con l’avvento del VAR, per indirizzare una partita. Basta solo fermare la fonte del gioco sul nascere e intimorire i giocatori con ammonizioni pretestuose, tanto per favorire i soliti noti.
E’ l’ora di finirla, la sudditanza continua ad esserci e mai finirà.
Che la presenza di Moggi in tribuna abbia riaperto vecchi scenari?
Un’ultima postilla per Higuain. Siamo davanti al nuovo Franco Baresi. Il ruolo è diverso certo, ma li accomuna una cosa importante: l’alzata del braccio. Perchè quando il Pipita viene sfiorato appena, alza il braccio e magicamente l’arbitro fischia una punizione a suo favore. Fastidioso, come quando manda deliberatamente a quel paese Izzo, reo di avergli impedito di segnare a porta vuota, con una faccia tanto cattiva quanto stupida. Un pò più di umiltà non guasterebbe, fenomeno da baraccone.
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