Ieri sera ha fatto clamore, almeno in Italia ed a Liverpool, più che nel resto d’Europa, la vittoria per 5-1 dell’Atalanta in casa dell’Everton.
C’è da sottolineare una cosa che potrebbe andare contro corrente e far storcere il naso a qualcuno ma è pur sempre diritto di cronaca mostrare tutti i lati di una medaglia.
L’Atalanta ha affrontato una partita in cui non c’era un avversario.
Mi spiego.
L’Everton in questo preciso momento della stagione, sta attraversando uno dei periodi più neri di tutta la sua ultracentenaria storia. Non c’è un allenatore, lo spogliatoio è completamente in disordine con un tutto contro tutti che non si era mai visto, la dirigenza non ha la forza o la possibilità di fermare questo sfacelo, nessun nuovo acquisto (ben 9 in estate) ha portato il benchè minimo apporto positivo, risultando la più catastrofica quantità di sterline letteralmente buttate dalla finestra.
Ebbene, viste le premesse e visto che la squadra scesa in campo era già matematicamente eliminata, deficita in campionato e prevedeva anche qualche rincalzo da far giocare dopo molte partite in naftalina, qualsiasi altra squadra al posto dell’Atalanta avrebbe avuto vita semplicissima, anche un Genoa attuale con il solo Pandev schierato all’attacco.
Non si negano i meriti di un così bel collettivo che sta dando tanto lustro al calcio italiano, rispettando ed andando avanti a testa bassa in Europa League, nonostante non sia una squadra tra le big del nostro campionato. Non si negano i meriti di un allenatore che ha saputo scrollarsi di dosso le “stigmate” dell’essere in grado di allenare solo a Genova, avendo fallito altrove, che ha saputo rilanciare la Dea in un modo così spettacolare e che sta mietendo successi in quel di Bergamo da due stagioni.
Ma è pur vero che se va elogiato il risultato di ieri sera a Liverpool, va anche detto che se ci fosse stato un avversario serio in campo, la partita non sarebbe mai finita in quel modo.
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