Ormai da qualche anno i giovani italiani nel campionato italiano sono quasi inesistenti. E la Nazionale ne subisce di conseguenza gli effetti, non dando il giusto ricambio ai “senatori” che hanno fatto per anni la storia della Nazionale italiana.
Buffon (38) ha deciso di smettere alla fine di quest’anno, il sostituto pare già pronto: l’acerbo e sopravvalutatissimo Donnarumma, quando davanti a lui ci sarebbero altri giovani meritevoli che, Perin a parte, hanno cominciato a giocare titolari da ben poco (Meret, Scuffet per esempio).
In difesa abbiamo il vero emblema del non ricambio generazionale: la famosa BBC (Barzagli, Bonucci, Chiellini) è formata da giocatori si forti, ma di quale età? Barzagli 36, Chiellini 33 e Bonucci 30. Chi c’è dietro di loro? Giovani interessanti, ma che in campionato alcuni giocano (Romagnoli, Izzo, Acerbi, Ferrari), altri invece fanno spesso panchina, perchè in grandi club non c’è spazio per loro (Rugani l’esempio più lampante).
A centrocampo c’è ancora un De Rossi (34) che ha già dato il meglio insieme al non TOP Player Parolo (32) per fortuna con il giovane Verratti (25). Sulla destra Candreva (30) sta sparando le ultime cartucce, a sinistra Darmian (27) sta acquisendo internazionalità con lo United, ma i tempi di Maldini sono ben lontani.
Davanti per fortuna un pò di freschezza c’è, grazie ad Immobile (26), Belotti (23), Insigne (26), ma le magie a cui ci hanno abituato in campionato, in Nazionale si sciolgono come neve al sole.
E come CT è stato scelto il più low cost che si poteva, senza esperienza internazionale e già in età avanzata. Tanto che ha dovuto cambiare il suo modulo “libidinoso” 424 in un 352 più pratico e conservativo, consigliato da qualche uccellino federale. Un errore imperdonabile la sua scelta.
Prendo in prestito una frase dell’odierno editoriale del POCO simpatico Criscitiello, ma che dice una grande verità:
Il vero problema del mercato italiano è che se compriamo in Italia dobbiamo coprire l’acquisto con una fidejussione, mentre se si compra in Sudamerica o altrove tutto ciò non serve (ogni riferimento a Preziosi è DAVVERO del tutto casuale stavolta, ndr). Ovvio che siamo indotti a fare acquisti all’estero, ma così perdiamo soldi e valore.
Se le regole lo consentissero, dovremmo assolutamente mettere l’obbligo di calciatori italiani contemporaneamente in campo in campionato. Almeno 5 giocatori di nazionalità italiana sempre negli 11 in campo. Magari in questo modo potremmo ricreare una nazionale competitiva e giovane, il ciclo attuale è finito da un pezzo, e la nomina di questo CT ha dato il colpo di grazia ad una selezione che non aveva e no ha più nulla da dire.
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