Diciamolo subito. Quello di ieri è un buon punto per tanti motivi.
Perché su due trasferte consecutive alzi la mano chi non avrebbe firmato per avere 4 punti a priori.
Perchè comunque si era a San Siro con il Milan, e negli ultimi 60 anni ci abbiamo vinto solo una volta 3 anni fa (1-3 nell’anno dell’Europa League senza licenza), quindi non mi sembra una campo così facile da sbancare.
Perchè non si è perso e si è fatto punti, alimentando una classifica magrissima che ha bisogno di essere foraggiata, anche se solo di un punticino per adesso.
Di negativo, certo, c’è da prendere atto che con un Milan davvero modesto e per di più in 10 per 70 minuti abbondanti non si sono creati i presupposti per provare a vincere la partita. Colpa della squadra ma anche colpa di chi la istruisce dalla panchina, mister Juric. Che ancora una volta non ha perso occasione per dare prova del suo essere poca cosa in questo momento, sia sul piano atletico della squadra che nella solita lettura dei cambi. Non a caso la Gazzetta dello Sport lo ha premiato come il peggiore in campo del Genoa affibbiandogli un 4,5 per mancanza di carattere e per non saper leggere i cambi.
Cosa diavolo ci vede di continuo in Ricci? Purtroppo ogni volta che il ragazzo è in campo si gioca in 10. Sperando di essere zittito al più presto, perchè non puntare su altri che erano in panchina? Eppure tra punte, mezze punte, falsi qui e falsi là ne abbiamo di scelta.
E Lapadula. D’accordo che quando è in forma non lo discuto, è un animale da gol che farà sognare la Nord, spero al più presto. Ma questo ragazzo non ha praticamente fatto la preparazione e si è rifatto male appena rientrato in campo. Ora che ci stiamo giocando già mezzo campionato in questa parte di stagione, perchè buttarlo nella mischia se non è granchè in forma? Si lo so che si entra in forma giocando e giocando. I numeri li ha, fa dei tagli e dei movimenti molto interessanti, si vede che non è un brocco. Ma un giocatore fresco appena entrato, su quel tacco delizioso di Taarabt che lo ha mandato in porta, se lo fuma il 31enne Zapata che un fulmine di guerra non è mai stato. E invece si è fatto riprendere manco avesse appena finito la maratona di New York. Una volta i giocatori che rientravano da infortunio venivano fatti rientrare gradualmente magari giocando un paio di partite con la primavera. Oggi c’è troppa frenesia e si vuole tutto subito e bene. Ma non benissimo.
Un piccolo accenno al simpatico Montella: campione mondiale di arrampicata sugli specchi. Da far vergogna pure al milanista più incallito. Sente odore di esonero forte.
Ora arriva la capolista Napoli. Sulla carta una sconfitta preannunciata.
Ma c’è da dire che il Grifo in casa ci ha sempre abituato con le squadre di vertice a delle prestazioni interessanti e di valore, quindi mai dire mai, entriamo in campo decisi e giochiamoci la partita con la cazzimma giusta. Poi quello che viene viene.
Di seguito un terno di partite da non sottovalutare per niente.
Due trasferte temibilissime a Ferrara e Crotone inframezzate dal derby. Temibile non tanto nella forza delle rivali, quanto per il fatto che perderle sarebbe parecchio deleterio, infatti nelle due trasferte ci giochiamo tanto, tantissimo del nostro futuro campionato. Come spesso si dice l’importante sarà tornare da entrambi i campi senza perdere, per non dare vantaggi all’avversario, sia in fatto di punti che in scontri diretti. Possibilmente almeno una delle due sarebbe anche meglio vincerla. La Spal è sicuramente più attrezzata tra le due con un attacco molto interessante che annovera Borriello Floccari e Paloschi, il Crotone si affida allo zoccolo duro dello scorso anno con ancora diverse difficoltà.
In mezzo il derby che sinceramente mi interessa poco. Al momento ci spazzerebbero via in un lampo quindi, un pò come con il Napoli, giochiamo la partita e poi quello che viene è tutto di guadagnato. Ma i derby di solito sfuggono ai pronostici….
Concordo con la tua analisi. Comunque ieri abbiamo perso una grande occasione, in 11 contro 10 , la partita dovevamo vincerla.
assolutamente si, Juric non ha osato e la squadra si è accontentata. Ma di sti tempi mi posso accontentare anche io.