Questa è una partita che si può definire storica per diversi motivi. Non tanto per il risultato finale (3-1) quanto per il momento storico, l’atmosfera che si respirava allo stadio, e il modo rocambolesco in cui è finita la partita.
Gradinata Nord in aperta contestazione verso la dirigenza Scerni, la rosa di ottima fattura per la Serie B (Zanoncelli, Stroppa, Francioso, Lorieri, Giacchetta, Codrea solo per nominarne alcuni) non da i risultati sperati, il Genoa si presenta a questa partita (11° giornata) con il magrissimo bottino di 1 sola vittoria, 5 pareggi e 4 sconfitte. La sconfitta nel derby per 2-0 la settimana precedente non aiuta affatto ad avere un clima favorevole.
Il bomber Francioso non è al meglio e non viene schierato dall’inizio.
Nel primo tempo non succede praticamente nulla di interessante, al duplice fischio i giocatori sono sommersi dai fischi dei tifosi spazientiti dallo spettacolo assurdo mostrato in campo.
Nella ripresa il copione non cambia granché, fino a quando l’attaccante brianzolo Lantignotti (che giocava davanti con un Marco Branca agli ultimi colpi della sua carriera da giocatore) supera Lorieri, grazie ad uno svarione dello sventurato Malagò, quando mancano solo 15 minuti alla fine. Genoa 0 Monza 1.
La contestazione della Gradinata Nord si fa sempre più aspra, al grido di tirare fuori gli attributi e dire andare tutti a casa o…a quel paese. Tanto che una frangia della Nord si sposta nei distinti, per essere più vicini al campo attaccati alla vetrata, scandendo forti cori di disapprovazione e tirando pure alcuni seggiolini dei distinti dentro il campo.
I giocatori sembrano come d’incanto scrollarsi di dosso l’inettitudine, e nel giro di 10 minuti segnano non uno ma ben tre gol, con una doppietta di Carparelli inframezzata da un bel tiro di controbalzo nel sette di Stroppa.
La squadra uscirà comunque dal campo tra i fischi dei 13mila di Marassi.
La vittoria non darà una spinta particolare alla squadra che, grazie anche ad un tourbillon di allenatori (Bolchi, Carboni, Carboni-Magni, ancora Bolchi poi Onofri e infine Scoglio) alternerà alcune vittorie a molti pareggi e sconfitte chiudendo il campionato in un anonimo 12°posto a 47 punti.
Purtroppo si rivelerà uno dei tanti campionati dove il Genoa sarebbe dovuto essere protagonista ed invece non manterrà le attese della vigilia del campionato.
GENOA – MONZA 3 – 1
Reti: 75′ Lantignotti, 80′ Carparelli, 89′ Stroppa, 94′ Carparelli
GENOA: Lorieri Rossini (46′ Sussi) Malagò, Giacchetta Nicola, Mutarelli (82′ Coquin), Breda, Scalzo (46′ Boisfer), Stroppa, Grieco, Carparelli. Allenatori: Magni e Carboni.
MONZA: Aldegani, N.Rossi, Belotti, Colombo, Comazzi, Mazzeo, Florio, Briano, Bonaccina (69′ Tamiani), Lantignotti, Branca (83′ Rutzittu). All: Antonelli
Arbitro: Palmieri di Cosenza. Spettatori: 13.019.
Ma invece di rievocare queste chiaviche di partite, perchè non rievocare una delle tante belle e importanti partite vinte in questi 11 anni di serie A ?
C’è tempo per tutto. Ci sará un pò di tutto.
Ricordo bene quella partita col Monza. Però faccio una rettifica: Codrea quell’anno arrivò solo a gennaio, ed esordì contro il Chievo, in casa, e nonostante sembrasse un bambino prese in mano il centrocampo. Tuttavia il Genoa perse anche quella sera, con gol di testa di tale De Cesare. Pioveva, la Nord si era rintanata tutta sotto la copertura, lasciando il parterre vuoto, e un paio di volte girò le spalle al campo. Malagò preso di mira con ferocia. Francioso, partito dalla panchina, rifiutò di entrare in campo negli ultimi minuti. La gradinata cantò “Vogliamo il professore”. Il professore arrivò un paio di settimane dopo, e ci mise una pezza da par suo.